Quella di Carl Rogers è stata una figura di spicco nella storia della psicologia, la figura di uno studioso che ha lasciato un’impronta indelebile grazie al suo contributo rivoluzionario all’approccio terapeutico e alla comprensione dell’essere umano. Giorno dopo giorno, sono sempre più convinto del fatto che dobbiamo urgentemente introdurre più umanità, e più umanesimo, nelle nostre vite, proprio raccogliendo il messaggio profondo di Rogers.
La sua visione umanistica ha influenzato profondamente la psicologia clinica, soprattutto attraverso la creazione della terapia centrata sul cliente. Rogers è nato nel 1902 in Illinois ed è cresciuto in una famiglia con principi morali rigidi. Inizialmente interessato alla teologia, un viaggio in Cina e l’incontro con le teorie di Otto Rank lo hanno invece spinto verso gli studi psicopedagogici. Nel 1931, ha conseguito il dottorato presso la Columbia University (Teachers College). Ha sviluppato la sua teoria e la sua pratica negli anni successivi, con un lavoro di ricerca culminato nella pubblicazione di “Counseling and Psychotherapy” nel 1942. Avendo un approccio orientato alla ricerca di risultati concreti, Rogers ha fondato un centro di consulenza per testare l’efficacia delle sue teorie. E nel 1963 si è trasferito in California, fondando il Center for the Study of the Person. Riconosciuto come un leader nel campo della psicologia, Rogers è stato candidato al Premio Nobel per la Pace nel 1987.
Ci sono quattro idee fondamentali di Rogers per vivere una vita più autenticamente umana. La prima è di sviluppare l’empatia: dobbiamo ascoltare gli altri con attenzione e comprensione. Metterci nei loro panni e riconoscere le loro emozioni. La seconda è l’accettazione incondizionata: il che vuol dire accettare davvero noi stessi e gli altri sospendendo il più possibile il giudizio, perché la vera crescita avviene solo quando ci sentiamo accolti e amati. La terza è l’autenticità: essere sinceri con noi stessi e con gli altri, coltivare relazioni basate sulla genuinità. La quarta è la fiducia nel processo che Rogers chiamava di auto-attualizzazione: la nostra mente tende spontaneamente alla guarigione e al benessere, se solo rimuoviamo le condizioni che ne ostacolano l’espressione vitale. Perciò, cerchiamo di realizzarci pienamente e autenticamente, seguendo i nostri valori e le nostre aspirazioni, e incoraggiamo (per quanto ci è possibile) chi ci sta intorno a fare altrettanto!
La nostra vita quotidiana può trarre grande beneficio da questi insegnamenti. Praticando il più possibile l’empatia, abbracciando la nostra autenticità e coltivando relazioni significative. Carl Rogers ci ha insegnato che la crescita personale è un viaggio continuo verso l’autorealizzazione, se solo mettiamo davvero le persone al centro del nostro sistema di valori. Se le consideriamo come fini e non come mezzi. Se vediamo in ogni essere umano che incontriamo il portatore di un’unicità che è bello conoscere, accettare, rispettare, valorizzare.

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